VITAMINA D – LA VITAMINA DEL SOLE

La vitamina D è importante per il benessere di tutto il corpo ma in particolare, alcune delle funzioni del corpo che la vitamina D aiuta comprendono:

  • Il sistema osseo, per ossa forti e sane, e muscolare;
  • Il sistema immunitario, che aiuta a combattere le infezioni;
  • Il sistema respiratorio, per polmoni sani e vie respiratorie;
  • La funzione cardiovascolare, per un cuore sano e la circolazione;
  • Lo sviluppo del cervello;

Per poterla ottenere in giusta quantità abbiamo bisogno di esporci regolarmente a quella radiazione chiamata ultravioletta B, emessa dal sole mariscontrabile anche nelle lampade solari. Queste ultime infatti, secondo l’ultima normativa europea, emettono 0,3 Watt per m ², pari alla luce del sole a mezzogiorno. Si possono inoltre incrementare i livelli di vitamina D attraverso integratori e, in piccola parte, alimenti, anche se questi ultimi non ne forniscono la giusta quantità.

E’ consigliabile infatti un’esposizione ai raggi UVB di circa 20 minuti al giorno di viso, braccia, collo e se possibile gambe.

La vitamina D che riusciamo ad ottenere attraverso la luce del sole naturale lo artificiale, viene conservata e utilizzata per gestire la quantità di calcio nel sangue, ossa e intestino e per la comunicazione cellulare.

Molti anni fa è stato studiato che i raggi solari (UVB) prodotti dal sole o da lampade solari, permette di prevenire una serie di condizioni come il rachitismo nei bambini e l’osteomalacia negli adulti, che causano ossa molli, sottili e fragili a causa della carenza di vitamina D la quale aiuta lo sviluppo di ossa forti e sane.

Oltre alla salute delle ossa, questa vitamina è importante anche per la salute dell’individuo in quanto consente di prevenire e trattare una serie di gravi problemi come cancro, ipertensione, malattie cardiache, dolore muscolare, autismo, osteoporosi, asma, diabete di tipo II, depressione, Alzheimer, sclerosi multipla, diabete di Crohn ecc.

COME FUNZIONA LA VITAMINA D?

La vitamina D, ricavata dall’esposizione ai raggi UVB viene trasformata in ormone dal nostro corpo che si attiva a seconda delle necessità. Infatti viene inviata al fegato che la trasforma in una sostanza chimica detta 25(OH)D, inviata in tutto il corpo dove i diversi tessuti la convertono in vitamina D. (?)

Possiamo riassumere il suo lavoro in due modi:

  • Gestisce calcio nel sangue, ossa, intestino;
  • Aiuta la comunicazione cellulare

COME CAPIRE I NOSTRI LIVELLI DI VITAMINA D?

L’OMS raccomanda un’esposizione costante così da evitare anche un indebolimento del sistema immunitario dovuto all’insufficienza di questa vitamina.

Tramite un esame del sangue possiamo verificare i nostri valori di vitamina D che sono i seguenti:

  • Carenza: 21-29 ng/mL
  • Sufficienza: 30-99 ng/mL
  • Tossicità: >100 ng/mL

E’ importante però che i nostri livelli si attestino attorno ai 50 ml/l, perciò se vediamo che sono carenti dobbiamo integrarla.

I due modi principali per farlo sono quindi l’esposizione la pelle nuda ai raggi solari o artificiali e l’assunzione di integratori che però non possono sostituire il sole. 

L’emissione dei raggi UVB delle lampade solari infatti equivale alla luce del sole a mezzogiorno in cui si ricava una maggiore quantità di vitamina D, perciò quando non abbiamo tempo e specialmente in inverno, possiamo affidarci a Solarium specializzati attraverso cui si possono raggiungere 10000 ui (Unità Internazionale) in soli 10-15 minuti di esposizione, mentre attraverso l’uso di integratori si possono assumere circa 600 ui al giorno. Dal cibo non si può ricavare la giusta quantità di vitamina D di cui necessitiamo.

Un modo curioso con cui possiamo verificare se stiamo assimilando la giusta quantità di vitamina D è guardare la nostra ombra: se è più lunga della nostra altezza allora non ne stiamo ottenendo a sufficienza. In inverno infatti notiamo che è più lunga per la maggior parte del tempo, viceversa in estate. 

L’abbronzatura diventa, oltre che un fattore estetico, una garanzia di aver ottenuto una buona dose di vitamina D. Ma per capire per quanto tempo bisogna esporsi è necessario osservare due fattori: 

  • Obiettivo da raggiungere: i tempi variano a seconda che l’obiettivo sia una buona abbronzatura o ricavare una giusta dose di vitamina D. Nel primo caso è bene esporsi gradualmente evitando le ore più calde della giornata. Nel secondo caso al contrario è proprio in queste ore che si ricava maggiore vitamina D. 
  • Colore della pelle: le carnagioni più chiare godono infatti di una produzione più abbondante di vitamina D e l’assimilano più rapidamente.

Quindi la quantità di vitamina D che si ottiene dall’esposizione della pelle nuda al sole dipende:

  • Dall’ora del giorno, nelle più calde se ne ricava in maggiore quantità;
  • Da dove si vive, vicino all’equatore è più facile ottenerne;
  • Dal colore della pelle; 
  • Dalla quantità di pelle che si espone, più pelle esposta, più vitamina D prodotta; 
  • Da quanti anni si hanno e come si invecchia, la pelle più invecchiata produce meno vitamina; 
  • Se si indossa la protezione, la quale blocca ne blocca molto la produzione;
  • Dall’ altitudine, il sole è più intenso più ci si trova in alto;
  • Da un tempo nuvoloso che permette a meno UVB di raggiungere la pelle;
  • Dall’inquinamento dell’aria che assorbe UVB; 
  • Dalla presenza di un vetro che blocca i raggi solari.

Pochi alimenti inoltre contengono naturalmente vitamina D, tra i quali pesci grassi come aringhe, salmone, sgombro o uova, verdure, latte ecc., ma ne contengono in piccole quantità perché solo se l’animale è stato al sole è capace di produrne. 

VITAMINA D – L’ 80 % DEGLI ITALIANI E’ CARENTE

 L’ equatore è una linea immaginaria che divide la Terra in emisfero nord e sud, più lontano si è dall’equatore, maggiore è l’angolo del sole che colpisce l’atmosfera e meno UVB ci saranno a disposizione. In estate, quando la terra ruota, l’angolo migliora. La carenza di vitamina D è oggi universale e colpisce la quasi totalità della popolazione specie nei paesi al di sopra del 35° parallelo come l’Italia, in quanto negli ultimi anni la nostra vita scorre quasi totalmente in luoghi chiusi come case, uffici, negozi e automobili, mentre prima si passava la maggior parte del tempo all’aria aperta. Il nostro corpo quindi ha ancora bisogno di quella quantità di vitamina D che deriva dalla luce solare. E’ bene trascorrere più tempo all’aria aperta sotto i raggi del sole e quando questo non è possibile, affidarci a lampade solari e in ultimo, a integratori (sotto consiglio del medico). 

USARE LAMPADE ABBRONZANTI? ASSOLUTAMENTE SI!

La nostra pelle può produrre vitamina D anche se si utilizza un lettino abbronzante ma come con la luce naturale, sono necessari gli stessi accorgimenti sul tempo di esposizione e il tipo di lampada solare, perciò dobbiamo affidarci a Solarium specializzati.

Un uso intelligente dei lettini abbronzanti, lasciandosi consigliare dal personale ed evitando scottature, dovute spesso alla fretta di dover raggiungere un determinato obiettivo, elimina la pericolosità da anni legata alle lampade abbronzanti. Un’esposizione moderata ma frequente è sana e permette di ricevere una buona quantità di raggi UVB, la sovraesposizione può aumentare il rischio di danni alla pelle.

Dopo aver esposto la pelle fino a raggiungere un lieve rossore, si consiglia di lasciarla riposare per 24h. I benefici derivanti da una corretta esposizione ai raggi UVB sono più dei lati negativi, spesso legati a pregiudizi infondati.

Con le ultime tecnologie è possibile determinare la giusta dose di raggi UV personalizzata per ciascuno, con un programma capace di riportare livelli ottimali di vitamina D nel nostro organismo.

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